I bambini dimenticati, ai tempi del coronavirus e della didattica a distanza.

In questi giorni di emergenza i bambini stanno soffrendo tantissimo. Le ore della giornata sono infinite e dare delle scansioni temporali è davvero complicato.
Ogni famiglia cerca di organizzarsi come può.
improvvisarsi “maestri”Ci sono insegnanti cheinviano schede e materiale a più non possouna stampante, un computer, una buona reteCi sono famiglie che non hanno niente.E poi ci sono insegnanti più sensibili, che cercano un contatto.Whatsapp,in modo da raggiungere tutti
Una cosa è certa però: ovunque si predica la didattica a distanza, ma si parla pochissimo dei bambini.
quello che sentono in questo momentociò che rimarrà dentro di loro“normalità”Da un giorno all’altro la loro esistenza è stata completamente stravolta.

Un conto è spiegare quello che è successo ad un adulto, un conto è renderlo comprensibile a un bambino. Non tutto sarà chiaro e l’assenza di risposte non aiuterà.
senza capirne bene il perchéspazio ristrettotempi così dilatatigiornate tutte uguali
Oggi, più che mai, noi genitori abbiamo un unico modo per aiutare i nostri figli: stargli vicino.
Senza preoccuparci troppo per la scuola.
Tre mesi nella vita di un bambino non sono niente, recupereranno e in fretta.come si sentonoavere cura del loro animo confuso
