La corsa ai like tra le maglie della rete: tutto tranne che un posto per bambini

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Vicini ma lontani, i bambini sui social sono spesso soli tra le maglie della rete, alla ricerca di conferme a colpi di like. A noi, ma non solo, il compito di proteggerli ad ogni costo.

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Basta indicare un’età diversa, per prendere parte al grande show.

Non importa se la strada che c’è davanti è quella sbagliata o a fondo cieco. Se porta più like, sarà comunque quella che imboccheranno.

Questa volta il protagonista non è Pinocchio, ma i nostri figli e non siamo nel Paese dei Balocchi, ma nella vita reale. Che di reale ahinoi ha poco o niente.

alla bambina di Palermoa fine settembre a Napoli“challenge dell’orrore”Blue Whale

La cronaca dice che si tratta di famiglie normali e spalanca abissi di orrori, con cui mai avremmo immaginato di confrontarci come genitori. Drammi che si consumano dietro a una porta di casa, nel luogo reputato più sicuro per i bambini.

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TREDICI ANNI

C’è un motivo per il quale psicologi e psicoterapeuti sono concordi nel dire che è a 13 anni, l’età nella quale concedere il cellulare.

sistema limbicorincorre le emozioni e la gratificazione immediataimplicazioni delle proprie azionicontrolla le emozionisanno cosa è giusto o sbagliato

Lo Smartphone è il più reale degli sguardi.

E’ questa la soglia minima anche per indurire la scorza dall’emulazione e dalla dipendenza che generano i Social Network.

rappresentazione irrealistica della realtàLikeautostimaYouTube, Instagram e TikTokinternet-social-bambini-pericoli

Ricominciamo a mettere i paletti.

Sarebbe molto bello che un colpo di spugna facesse sparire dagli occhi dei minori tutto il male di Internet.

Lì, dove la loro voglia di sentirsi grandi è intercettata, galvanizzata e governata da regole, che funzionano esattamente al contrario.

Ma se questo non è possibile, la famiglia deve funzionare come un buon allenatore, che sa mettere i giusti confini,  in una prospettiva progressiva dell’autonomia della crescita.

A rischio certo di creare dei conflitti, soprattutto in questo periodo, rivendichiamo il nostro ruolo educativo.

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Se l’età minima richiesta per l’iscrizione ad Instagram, Facebook e TikTok è di tredici anni, che sia questa anche l’età per comprare loro un cellulare personale.

Se è necessario aver compiuto almeno 13 anni per giocare online con sconosciuti, facciamo in modo che aspettino per diventare consapevoli dei rischi, o quantomeno utilizziamo il “parental control”, per vigilare o bloccare l’accesso a determinate attività.

Poi, a costo di sembrare cavernicoli, non dobbiamo avere paura di mancare di fiducia o di invadere la loro privacy, se pretendiamo di essere presenti e controllare quello che fanno in rete.

qualcosa che non sono in grado di fronteggiare.

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Non lasciateci soli

Sull’altro fronte, occorrerebbe che si facesse più rumore anche verso le Autorità competenti, chiedendo e pretendendo che la rete diventasse un territorio veramente più regolato.

A quel punto probabilmente crollerebbero i numeri degli utenti bambini sui social, ma avremo vinto tutti qualcosa di molto importante!