Istantanea di un soggiorno a Torino con la famiglia tra arte e ospitalità
Arte e ospitalità si fondono in un quadro perfetto, che descrive le nostre 24 ore da sogno a Torino con la famiglia. Ed è da qui, dallo stesso nostro sguardo pieno di stupore ed emozione, che nasce l’idea del Duparc Contemporary Suite.
Un punto di partenza perfetto per esplorare la città e soprattutto un museo.
Qualche opera ogni tanto arriva e qualche altra parte per una mostra a New York.
Ciò che, invece, è possibile trovare sempre al Duparc Contemporary Suites di Torino è la gentilezza verso i clienti, anche ai più ingombranti, come noi:
una famiglia con bambino e cane.
L’ospitalità è un pilastro, che si fonde nel cemento armato grezzo della sua struttura: il “béton brut”. Lo stesso materiale grigio, rude e possente, che pone questo edificio del 1971 tra i più interessanti, nel panorama delle costruzioni del Modernismo torinese.
L’occasione che ci ha portato al Duparc è stata una divertente caccia al tesoro, che abbiamo fatto con altre mamme e bambini.
E poi, la scoperta di tutto il resto.
Da osservatori, qui siamo diventati fruitori d’arte.
E non sono molte le opportunità del genere.
In fondo l’arte è per intenditori, collezionisti, ma è anche semplicemente per chi la sa amare, prendendone il meglio.
E quando ti ci trovi dentro, alzando casualmente gli occhi su una parete o facendo le scale a piedi, allora l’arte è il vero lusso.
E tra uno Schifano, un Kostaby, un Michelangelo Pistoletto, anche il quadro perfetto di soggiornare al Duparc, diventa armonia e felicità per chi ne fa parte.
A cominciare dai bambini, che trovandosi a contatto diretto con arte e design, ne respirano l’essenza positiva, anche senza sapere il perché o il come.
E’ quello che è successo a noi, entrando nella family suite, dove abbiamo soggiornato.
Un’esperienza di ospitalità unica.
L’invito plateale a interagire con il bello e il design attorno, come fossero oggetti di ogni giorno.
Spazi ampi e arredati, dove poter godere a pieno dell’atmosfera di casa e in famiglia: condividere, mangiare, lavorare, riposare e rilassarsi.
E soprattutto giocare, nella splendida cameretta attrezzata a puntino.
Quando si viaggia con la famiglia è molto imporante avere a disposizione un ambiente in cui ciascuno riesca a trovare il proprio spazio.
Pezzi unici, complementi d’arredo, icone del design degli anni 60’ e 70’, ci hanno regalato un’esperienza estetica, ben oltre ogni immaginazione. Oltre la mia e soprattutto a quella del mio piccolo accompagnatore.
E proprio lui, che nell’Arco di Achille Castiglioni, vede soltanto una grande lampada dalla forma affascinante, può forse percepirne il senso progettuale più elevato:
Cultura e non solo un prodotto.
La giusta risposta alle diverse esigenze di ognuno di noi, anche del cane.
Siamo tornati a casa con addosso un meraviglioso ricordo.
Decidete voi qual è l’aspetto, che intriga di più di un soggiorno al Duparc, tra l’apertura culturale su una delle vette architettoniche del Brutalismo italiano, l’ospitalità eccellente, la cucina gourmet del ristorante, l’area welness, pensata in ogni dettaglio o la palestra, per rimettersi in sesto.
Di sicuro per mio figlio c’è stata anche l’emozione di trovarsi a giocare con una numerosa famiglia di scoiattoli, che abita il Parco Valentino, proprio sotto l’albergo.
E questo, forse, è l’unico plus del Duparc, che i proprietari, ancora, non hanno previsto!
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Questo articolo è realizzato in collaborazione con il Duparc Contemporary Suite di Torino: luogo perfetto per rilassarsi e punto di partenza ideale per visitare Torino con i bambini.