Professione Baby Sitter: l’importanza della formazione

baby sitter

Elena Biondi è una di quelle persone, che quando scopri di cosa si occupa, capisci che non avrebbe potuto fare nulla con più dedizione. Iniziando, nel 2014, la sua avventura, fondando l’agenzia Non Solo Babysitter non sapeva che sarebbe arrivata così in alto, ma aveva già le idee molto chiare. Occuparsi dei bambini e delle persone anziane è, prima che un mestiere, una passione, perché fare la Tata professionale, fidata e preparata ad hoc è una delle attività più belle, ma meno improvvisate di tutti.

Eppure, nonostante l’importanza di questa figura, nel nostro Paese non esiste ancora un percorso di studi specifico perché, a differenza degli operatori d’infanzia che hanno una formazione accademica mirata, per diventare baby sitter, al momento, non è richiesto alcun diploma.

E, quindi, come lo si diventa? E ancora, come possiamo sperare di trovare una baby sitter preparata, affidabile e professionale al nostro fianco nella crescita dei bambini?

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Non solo baby sitter nasce proprio con questo obiettivo mirato: individuare la persona più adatta al tipo di famiglia che ne ha bisogno e, prima ancora, rispondere in modo concreto a questo vuoto formativo. Alla guida del progetto come amministratrice e Chief Manager c’è dunque Elena, con due lauree e un master e la sua esperienza di oltre 15 anni con i bambini e le famiglie.

Al suo fianco, medici pediatri, psicologi infantili e dell’età evolutiva, profondamente esperti della materia e professionisti riconosciuti. E’ in questo modo che nell’ultimo anno sono state formate con corsi gratuiti quasi 1000 persone tra babysitter e tate-colf, accontentate più di 600 clienti sulla città di Roma e fornito consulenza telefonica gratuita a più di 1000 famiglie. Un risultato importante, ma soprattutto una grande opportunità al servizio delle famiglie e per chi si appresta a intraprendere questa professione. Anche per il 2017, i corsi destinati agli operatori di Non Solo Babysitter prevedono un percorso di formazione a tutto tondo per offrire conoscenze base in ambito pedagogico e sanitario, fondamentali per professionalizzare questo settore.

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Partendo dalle motivazioni personali, ciascun candidato ha la possibilità di accrescere la consapevolezza del proprio ruolo, della propria crescita professionale, assimilando competenze relazionali sia nei confronti dei bambini, che dei genitori.

In particolare, toccando nozioni in campo psico-pedagogico, i moduli forniscono nozioni che vanno da primo soccorso pediatrico, alla consulenza sul lavoro, gioco e animazione, alimentazione, fino ad offrire competenze comunicative e relazionali utili al rapporto con il bambino. Si perché, come non smette mai di spiegare Elena, il rapporto con il bambino e la sua famiglia è tutto.

Il segreto è proprio nel match che si viene a creare.

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Una baby sitter deve “incastrarsi” perfettamente all’interno della famiglia, collaborando a tutelare la serenità di tutti i componenti, bambini in primis. La tata si trova a gestire la quotidianità dei bambini e deve quindi essere più che allineata con le modalità educative della famiglia. Solo chi ha un’esperienza adeguata sa capire questo delicato equilibrio e collocare la persona giusta al giusto posto.

Occuparsi dei più piccoli è un mestiere che si sente dentro, una passione che non lascia dubbi, ma un po’ di formazione mirata è senza dubbio la leva in più di cui abbiamo bisogno. Buona baby sitter a tutti!

Post in collaborazione con Non Solo Babysitter