Il più antico gioco del mondo dei bambini: Nascondino!

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nascondino

Tutto nasce dal cucù!

Sin dai primissimi mesi, il bambino gioca… guarda il papá e la mamma apparire e scomparire e la sua paura di essere abbandonato viene compensata dal piacere di ritrovarli.

Il gioco del nascondino è la sua evoluzione.

Essere cercati dá al bambino la conferma di essere amato. Nascondersi è una sfida nei confronti dell’adulto e rinforza il suo senso di autonomia. Può finalmente decidere dove e quando scomparire.

Il Nascondino è il gioco di gruppo più famoso anche perché ha le regole più semplici.

nascondino

Lo spazio a disposizione deve offrire la possibilità di nascondersi tra alberi e cespugli, o se in casa, dietro le porte o sotto il letto.
Il primo giocatore deve contare, con gli occhi chiusi, fermo nella tana. Poi si gira e, dopo aver gridato “VIA!”, cerca gli altri ormai nascosti.

Quando ne trova uno, torna alla tana e fa il suo nome ad alta voce, eliminandolo. Ma se il giocatore scoperto raggiunge la tana prima di lui, allora è libero.

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L’ultimo bambino rimasto in gioco, se raggiunge la tana, può dichiarare “Tana libera tutti!” e liberare cosi tutti i giocatori precedentemente scoperti. In questo caso la conta verrà effettuata nuovamente dallo stesso bambino.

Bambini che non sanno giocare a nascondino:

– “… dai Mamma, nasconditi qui cosi ti cerco!
– “… adesso mi nascondo là, cosi tu mi trovi!

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Una variante del Nascondino, molto amata dai bambini, è il gioco della “Strega di Mezzanotte“.

Si svolge di notte oppure al buio di una stanza. Il primo giocatore, la “Strega”, conterà fino a dodici per dare agli altri il tempo di nascondersi, e poi avvertirà: “È mezzanotte e tutto va bene, state pronti che la Strega viene!

A quel punto dovrà cercare al buio la vittima e scoprire di chi si tratta, aiutato solo dal tatto. Ci si può muovere senza fare rumore, e per non farsi riconoscere dalla Strega conviene trattenere la ridarella.

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In una festa che organizzai in casa, i partecipanti furono invitati a nascondersi in una grande stanza completamente al buio. A me toccava fare la Strega! Erano una quindicina di bambini, avevano circa cinque-sei anni, e ognuno diligentemente si nascose.

Dopo aver contato, entrai. Nessuno si muoveva e trattenevano anche il respiro. Io non potevo fargli il solletico ed era impossibile riconoscerli…

Allora imbrogliai e cominciai a chiamarli declamando i loro nomi: Alessandro, Carlotta, Sofia, ecc…

Uscirono tutti delusi dichiarando: ecco, uffa… Ci hai scoperto subito!!
Naturalmente avevo vinto, ma non li avevo scoperti!!

Rudi l’animatore

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