“Miracoli metropolitani” al Teatro Vascello di Roma

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Miracoli metropolitani al Teatro Vascello

Al Teatro Vascello di Roma è in scena fino al 14 maggio “Miracoli metropolitani”.

Con la drammaturgia di Gabriele Di Luca e la regia del medesimo Di Luca, Massimiliano Setti e Alessandro Tedeschi.

Con questo testo, Gabriele Di Luca è stato selezionato come autore italiano nel progetto americano ITALIAN PLAYWRIGHTS PROJECT 3a EDIZIONE (2020/22), finalizzato alla promozione della scrittura creativa contemporanea. Nel 2020 è finalista al Premio Le Maschere del Teatro Italiano nella sezione migliore autore di novità italiana.

Miracoli metropolitani al Teatro Vascello

Nel 2022 il testo di Miracoli Metropolitani è stato pubblicato dalla casa editrice CuePress.

Nello stesso anno, lo spettacolo viene selezionato dalla rivista Birdmen tra i 10 spettacoli imperdibili del 2022.

Mentre all’esterno le fogne, ormai sature di spazzatura e rifiuti tossici, stanno lentamente allagando la città, gettando la popolazione nel panico e costringendola ad una autoreclusione forzata in casa, in una vecchia carrozzeria riadattata a cucina, specializzata in cibo a domicilio per intolleranti alimentari, si muovono otto personaggi.

Plinio, chef stellato un tempo e oggi caduto miseramente in rovina, che coltiva sogni impossibili di riscatto culinario mentre la realtà gli impone di cucinare squallidi cibi precotti e liofilizzati importati dalla Cina.

Sua moglie Clara, ex lavapiatti e infaticabile arrampicatrice sociale, che con il tempo si è trasformata in un’improbabile e bizzarra imprenditrice di classe, in eterno conflitto con il marito sulla gestione dell’attività; Igor, figlio di Clara e figliastro di Plinio, un ragazzo di 19 anni, con grossi problemi di disabilità emotiva, autorecluso ormai da mesi nella propria stanza e ossessionato da un videogame sulla guerra (Affonda l’immigrato), unica valvola di sfogo per le proprie frustrazioni.

Come se non bastasse, presto si unisce alla famiglia Patty, la madre settantenne di Plinio, ex brigatista e femminista convinta, che dopo aver speso la vita ad aiutare i popoli di mezzo mondo nella lotta contro le dittature di destra che li opprimevano, è ora tornata in Italia per combattere la sua ultima battaglia: a causa dell’emergenza fognaria il governo è stato costretto ad emanare un decreto di sostegno per le fasce più deboli della popolazione.

Ma ecco che quando tra i beneficiari vengono inclusi anche gli immigrati, violenti gruppi didestra iniziano a perseguitarli e ucciderli impunemente al grido di “Prima la Patria.”

Un nuovo capro espiatorio è stato trovato, un facile nemico a portata di mano da strumentalizzare politicamente e che in breve tempo porterà ad una guerra civile che velocemente precipiterà nella costituzione di un nuovo governo dai chiari richiami fascisti.

A completare il quadro tragicomico quanto amaro della storia, ci sono poi Cesare, un aspirante suicida che casualmente entra a far parte della “squadra” e presto si affezioneràin modo tenero quanto morboso al problematico Igor; Mosquito, un carcerato aspirante attore costretto ai lavori socialmente utili, grazie ad un accordo tra il direttore del carcere e Clara che, non senza egoismo, lo sfrutta per accedere ai fondi europei; Mohamed, professore universitario in Libano e rider sottopagato e sfruttato in Italia. Infine, Hope, una misteriosa, aggressiva e buffa lavapiatti etiope, che nasconde un grande segreto eobiettivi moralmente discutibili…

Miracoli Metropolitani è il racconto di una solitudine sociale personale dove ogni uomo, ma in fondo un’intera umanità, affronta quotidianamente quell’incolmabile vuoto che sta per travolgere la sua esistenza.

Siamo di fronte al disfacimento di una civiltà, alla dissoluzione delle relazioni e dell’amore inteso in tutte le sue accezioni, all’azzeramento del ragionamento e del vero “incontro” a favore di dinamiche sempre più malate tra le quali un’insensata autoreclusione nel mondo parallelo del Web, pericoloso sostituto del mondo reale.

Il risultato è la più totale solitudine esistenziale, un’avversaria molto più temibile dell’Isis. L’alimentazione, il rapporto con il cibo come forma di compensazione al dolore,come alienazione di un Occidente decadente e sovralimentato, sempre più distratto e imprigionato dai suoi passatempi superflui, la questione ambientale, la solitudine e la responsabilità: sono questi i temi attorno ai quali di sviluppa il mondo di Miracoli Metropolitani. Insomma, un mondo stupido….

Uno spettacolo dove si ride tanto, ma dove non si sta ridendo affatto.

Miracoli Metropolitani è nato da tre suggestioni fondamentali: indagare il tema del cibo come problema reale per gran parte del mondo e bene di lusso per un minuscolo Occidente opulento fatto di alta cucina e reality show; dalla lettura de “La sincronicità” di Jung, il teorizzatore dell’esistenza degli eventi a-causali, ovvero di tutti quegli eventi che si sottraggono alla rigida regola del rapporto causa/effetto per manifestarsi come coincidenze speciali o noumeniche, come le definisce l’autore, che spesso noi chiamiamo – e viviamo come – miracoli.

E da un fatto di cronaca inquietante quanto bizzarro: nel settembre 2017 nelle fogne del quartiere di Whitechapel a Londra, è stato trovato dai sommozzatori fognari un enorme fatberg (letteralmente un iceberg di grasso calcificato)che occludeva il tratto fognario.

Il “Mostro”, fatto di feci, salviette umidificate, pannolini,condom usati, sigarette, telefonini, e centinaia di altre schifezze che i londinesi per decenni hanno gettato nello scarico del wc, pesava 130 tonnellate (quanto 11 autobus a due piani) ed era lungo 250 metri.

Da questo fatto, naturalmente, si è generato l’innesco dell’intero testo: e se il “mostro”esplodesse?

La scrittura di Miracoli Metropolitani è iniziata prima dell’emergenza sanitaria del Covid-19, già immaginando una società chiusa in casa: all’esterno i trasporti sono fermi, la disoccupazione tocca il 62%, le attività commerciali falliscono quotidianamente e la Messa della domenica ormai si celebra soltanto in streaming.

L’esplosione delle fogne è il simbolo di un pianeta che si rivolta concretamente all’uomo per riaffermare sé stesso e ribellarsi adecenni di incurie, prevaricazioni e abusi ambientali.

È una società, quindi, che sta per essere sepolta dai suoi stessi escrementi, metafora di pensieri e azioni malate, di uncapitalismo culturale orribile, di un’umanità ai ferri corti con sé stessa dove la “merda” piùche nelle fogne sembra annidarsi nei cervelli.

Dopo Thanks for Vaselina e Animali da Bar, i testi più esistenzialisti, e Cous Cous Klan, il più distopico, Miracoli Metropolitani è, infatti, quello più politico.

Immaginando un futuro possibile, ma non ancora reale, cerca di richiamare alla responsabilità individuale e sociale, affinché la storia non ci presenti nuovamente il conto attraverso quelle derive  populiste ed estreme che nel passato hanno fatto precipitare nell’orrore del fascismo, qui, inteso non solo nella sua accezione politica ma esistenziale.