Restare insieme per i figli. Giusto o sbagliato?

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Succede.

La giornata passa veloce. Mille impegni: il lavoro, i figli, la casa.

E quando arriva la sera e raggiungiamo il letto a tentoni, le domande a cui non vogliamo dare risposta piovono su di noi come un incubo.

Sappiamo di non essere felici. Eppure quella è la vita che ci siamo scelte, il marito che abbiamo amato. E in cuor nostro siamo consapevoli dei sentimenti che proviamo.

Sappiamo che l’amore si è perso per strada, che non ci sono più le parole né gli sguardi giusti.

Tutto è routine e insieme siamo diventati una perfetta macchina organizzativa.

E allora non sappiamo che fare. Non sappiamo come fare.

E poi ci sono loro: i bambini. I figli che amiamo, a cui non vorremmo mai arrecare nessun tipo di sofferenza. Così, spesso, rinunciamo.

Lo facciamo per loro

diciamo a noi stesse.

Il problema è che i silenzi, gli sguardi cupi, la tristezza sono, comunque, dolore per i nostri figli, quotidiano direi.

Perché loro ci conoscono, sanno chi siamo e cosa proviamo.

Sono gli ultimi a cui possiamo nascondere qualcosa.

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Possiamo scegliere, certo.

Io non ho ricette pronte all’uso. Nessuno può dirci come stare dentro alla nostra famiglia né come affrontare. L’ho scritto tante volte: fino a quando rimaniamo all’interno di un rapporto, che sia d’amore o no, c’è sempre un motivo. Dovremmo indagare quel motivo per essere donne e madri consapevoli.

Ma restare per i figli è una scusa. E non basta.

Perché quei figli impareranno da noi a “fingere” l’amore , a celare, a nascondere. Avranno una madre dagli occhi tristi, con dei bisogni inascoltati e si chiederanno continuamente come farla felice.

La felicità dei figli non può prescindere dalla nostra ed è questa l’unica cosa che dovremmo ricordarci quando cerchiamo delle risposte. Inoltre la sofferenza fa parte dell’esistenza, non possiamo eliminarla, caso mai, possiamo insegnar loro ad affrontarla e superarla.

Una cosa è certa, tutte le volte che facciamo la scelta di mettere loro “davanti” a noi, non stiamo facendo il bene dei nostri figli.

Ricordiamoci sempre che apprendono da noi a muoversi dentro la felicità o l’infelicità.

E nostra è la scelta.