Pidocchi, falsi miti e verità per liberarsi dagli ospiti sgraditi

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“Sono tornati i pidocchi!” Piuttosto spesso ci troviamo a fare i conti con avvertimenti di questo tipo, che le maestre affidano a super cartelloni corredati da disegnini niente male, appesi fuori dalle scuole dei nostri figli. Infatti, niente è più come quando andavamo a scuola noi, tranne naturalmente a loro, i pidocchi, che si confermano in assoluto tra le cose che hanno resistito meglio a questo passaggio generazionale.

Come le nostre nonne e le nostre mamme dobbiamo fare i conti con questi compagni sgradevoli e indesiderati, cinici e spietati all’assalto delle capigliature della famiglia. Rispetto al passato, tuttavia, abbiamo qualche conoscenza in più e istruzioni chiare su come gestirli, per non soccombere ai crudeli tagli drastici o affidarsi ai drastici rimedi delle nonne, che si sono rivelati spesso falsi miti.

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Da sfatare:

Il primo luogo comune da sfatare è quello che chi ha i pidocchi trascura l’igiene e deve essere discriminato come un untore. Anzi, in genere questi insetti prediligono proprio le testoline pulite e profumate. Per questo tabù della scarsa pulizia, molte mamme tacciono quando scoprono che i figli hanno i pidocchi, invece di comunicarlo alla scuola. In realtà prima si comunica e meglio si potrà prevenire l’infestazione e diffusione massiccia.

Altro falso mito: è meglio tenere i capelli molto corti, se non proprio rasati a zero, sacrificando boccoli biondi, code e codine di tutti i tipi. E’ del tutto inutile anche questo. Il pidocchio non fa distinzioni fra chiome folte e ruggenti alla Bob Marley o teste rasate alla Sinead o’Connor, così come non serve lavare i capelli non ancora infestati con shampoo curativi e drastici a titolo preventivo.

Saltano da un capello all’altro. Anche questa è fantascienza, i pidocchi sono insetti, non saltano e non volano. Il contagio può avvenire ovunque e con facilità, basta che ci sia un contatto con persone o oggetti infestati, come armadietti in comune o attaccapanni.

Gli animali sono un veicolo. Altrettanto falso incolpare Fido e Micio, perché gli animali domestici non sono portatori di pidocchi dell’uomo e ugualmente i pidocchi umani non vengono trasmessi agli animali.

I pidocchi colpiscono soprattutto a scuola. Non è vero, il problema è ancora più serio d’estate, grazie a una temperatura favorevole e alle numerose occasioni di contatto fra i bambini in spiaggia, mietono vittime sotto l’ombrellone. Anzi questa per loro è la stagione preferita, perché i temuti parassiti si moltiplicano più rapidamente a 29-30 gradi.

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Non c’è alcuna evidenza scientifica che dimostri l’efficacia della maionese o dell’olio di oliva, come soluzione vincente della nonna, per far scivolare via gli ospiti sgraditi. Il pidocchio ha zampette a forma di uncino, che gli assicurano una presa infallibile. Non funziona nemmeno la mistura di acqua e aceto, con la quale sciacquare i capelli per far staccare le lendini dal cuoio capelluto. Tanto meno questo rimedio, utile a fare puzzare i nostri figli come un vasetto di cetriolini appena aperto, serve per uccidere i pidocchi.

Last but not least: i pidocchi non portano malattie e non provocano altri problemi se non quello di un fastidioso prurito al cuoio capelluto. La causa è la saliva dell’insetto che, a contatto con la cute, scatena una potente reazione allergica che spesso costringe le vittime a imbarazzanti grattate di testa grattarsi, fino a provocare microlesioni cutanee, che portano a infezioni batteriche.

Rimedi Efficaci

Niente panico perché il problema “pidocchi” si risolve facilmente sia dal punto di vista della prevenzione sia da quello dell’eliminazione dei parassiti, con tre semplici regole e un piano d’attacco fatto, guarda caso, con la testa!

Regola numero uno, la prevenzione. Può essere un valido aiuto controllare la cute dei nostri bambini una volta a settimana, per verificare se ci siano i lendini, cioè le uova dei pidocchi.   Assomigliano a piccolissime perle attaccate sul capello e si vedono ad occhio nudo . La sola presenza delle uova, comunque, non è indice d’infestazione, poiché potrebbero anche non schiudersi mai. Si spera sempre. Per parlare di “infestazione”, il pidocchio deve essere trovato vivo e vegeto.

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Regola numero due, proteggere. A scuola, in palestra e nelle comunità, meglio appendere cappotti e sciarpe dei nostri bambini in luoghi separati, come ad esempio le spalliere delle seggioline, non sopra a quelle dei compagni. Tra l’altro, lontano dalla testa, i pidocchi sopravvivono meno di 24 ore, in rari casi fino a 48 ore e per disinfestare abiti e oggetti basta lasciarli all’aria aperta. I vestiti, la biancheria del bagno e del letto, invece, possono essere lavati in lavatrice a 60°C. Esistono poi prodotti  di prevenzione completamente nuovi,  che funzionano splendidamente  e sono tollerabili anche da bambini piccoli  o donne in gravidanza. Hanno anche il vantaggio di  avere una profumazione gradevole e di richiedere solo 2  applicazioni alla settimana, risultando più comodi per mamme indaffarate e bambini insofferenti.

Regola numero tre, trattare. Se ci siamo, niente panico. E’ opportuno scegliere bene e utilizzare un prodotto che agisce con un meccanismo d’azione meccanico, senza agenti chimici, che risulterebbero tossici e troppo drastici per una cute delicata e gia abbondantemente irritata. Di gran lunga più indicati dei rimedi a base di estratti vegetali naturali, come le essenze varie, per le quali non è stata mai dimostrata l’efficacia, questi prodotti agiscono anche in caso di pidocchi resistenti agli agenti chimici.   Motivo in più per usare la testa!

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Obiettivo primario: arginare il contagio.

Quando in una famiglia arrivano i pidocchi, è importante difendersi tempestivamente e prevenire il contagio con un prodotto adatto. Hedrin Protettivo, a base di Actividiol, offre un’azione preventiva che inibisce l’infestazione e che può essere utilizzato da tutta la famiglia regolarmente e anche per lunghi periodi.

Hedrin Rapido e Hedrin Protettivo sono dispositivi medici CE. Leggere attentamente le avvertenze o le istruzioni per l’uso. Autorizzazione del 15/7/2016.

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