Figlie femmine. Quel filo sottile in cui stare in equilibrio.

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Quando ero incinta sapevo che avrei avuto delle figlie femmine.

Non so perché, era una certezza, come la notte che segue al giorno.

La storia si ripete. Mia madre, io, le mie figlie.

Noi femmine siamo nate dalle nostri madri e siamo figlie dei nostri padri, che non è proprio la stessa cosa.

Essere madre di figlie femmine è complicato, ma anche essere figlie femmine e riconoscersi nelle proprie madri lo è. Lo sappiamo.

figlie femmine

Camminiamo entrambe su un filo sottile in cui stare in equilibrio.

A volte lo spazio si confonde e se non stiamo attente rischiamo di perderci per sempre.

Lo specchio in cui ci guardiamo è lo stesso, eppure dovremmo scorgere anime differenti.

Dovremmo seguire le nostre traiettorie e trovare territori comuni in cui camminare insieme. I confini sono molto labili.

Una madre la si ama e la si “odia”.

Arriverà un momento in cui le mie figlie dovranno prendere le distanze.

Sarà necessario per ritrovare se stesse, è stato così per me e sarà così per loro.

Moriranno come figlie per nascere come donne e poi, forse come madri.

Ma ritorneranno. Anche di questo sono certa. E io sarò lì.

figlie femmine

So che quel momento è molto vicino.

Iniziano a chiudermi la porta in faccia, a dirmi che non le capisco, a criticare come mi vesto. Si allontanano piano, e, a volte ci soffro.

Mi mancano i corpi attorcigliati nel lettone, i bacini sul naso, gli abbracci, l’odore dell’infanzia, ma sono affascinata dalla loro voglia di indipendenza, dal coraggio con cui portano avanti le loro convinzioni,  dal modo tutto particolare in cui si vestono e si muovono.

Non sono me, e questo mi sembra già molto.

E questo è lo sforzo a cui dobbiamo tendere come madri.

Guardare le nostre figlie nelle loro unicità e amare soprattutto quello che non ci assomiglia.

figlie femmine

Spingerle dove possono arrivare e sostenerle come donne.

Dir loro che sono belle, sempre.

Che non importa se avranno qualche chilo in più e non saranno come desiderano.

Che l’amore non coincide con il possesso.

Che potranno essere Pippi calze lunghe o Anna dai capelli rossi, se vorranno.

Che la vita è fatta di passioni e che nessuno può dir loro chi e cosa amare, se non la loro anima.

Quell’anima nata da noi, amata per sempre e spinta nella vita.