Una Derm Class per informarci sulla pelle a tendenza atopica nei bambini

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Il 2° motivo di consultazione del dermatologo pediatrico è sulla dermatite atopica nei bambini. Da questa esigenza è partita la Derm Class che abbiamo promosso all’Accademia L’Oreal, in compagnia dei migliori esperti sul tema. Ecco cosa ci siamo appuntate per voi.

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La dermatite atopica è una malattia della pelle sempre più diffusa, che nei paesi industrializzati colpisce tra il 10 ed il 20%  dei bambini.

E’ oggi il secondo motivo di consultazione del dermatologo pediatrico da parte delle famiglie, che hanno o pensano di avere questo problema.

Quanto basta per pensare,  che può essere utile dare voce ai genitori, che cercano più informazione, facendo un po’ di tam tam su un problema concreto e così sentito.

Lo abbiamo fatto il 26 ottobre scorso, dedicando all’argomento una Derm Class con La Roche -Posay, invitando i migliori esperti sul campo, specializzati nella cura di questa malattia della pelle.

Un pomeriggio nel nostro stile, con tanto di AREA BABY CARE per intrattenere i bambini fino a 4 anni e laboratori creativi  per i più grandicelli, merenda e aperitivo, ma soprattutto con i migliori consigli,  utili per le famiglie, da portare a casa.

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La pelle dei bambini è più sottile di 1/5 rispetto alla nostra

Ad aprire l’agenda fittissima della Derm Class all’Accademia L’Oreal,  l’intervento del dermatologo Donato di Nunno, Medico Chirurgo – Dermatologo presso il Reparto di Dermatologia del Policlinico Militare “Celio” di Roma e presso l‘Istituto Ortodermico Italiano sempre di Roma.

Con lui,  abbiamo scoperto che la pelle dei bambini è più sottile di 1/5 rispetto alla nostra. Il motivo per il quale tende a disidratarsi ed è più vulnerabile rispetto agli allergeni e  ai microbi responsabili della dermatite, insieme ai fattori genetici.

A causare il  fastidioso prurito sono le lesioni cutanee più o meno importanti,  che si localizzano spesso sulle pieghe di gomiti e ginocchia, sulle mani e sul viso. Soprattutto nella zona delle mani compaiono vere e proprie spaccature della pelle, che possono essere ahinoi, anche  dolorose.

La convivenza con la dermatite può durare mesi o anni, a seconda della severità della manifestazione,  ma fortunatamente tende a migliorare con la crescita del bambino.

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Anche la pelle ha una sua guardia del corpo

Si chiama microbiota cutaneo e la sua alterazione può provocare la dermatite atopica.

E’ un sistema di protezione della pelle che quando è in equilibrio innesca la risposta naturale in difesa dagli agenti esterni.

Ma quando qualcosa non va per il verso giusto,  iniziano i problemi e l’unica via d’uscita è correre ai ripari richiamando all’ordine e ripristinando la guardia del corpo della cute.

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Cosa fare in caso di pelle con dermatite atopica nei bambini è il dilemma di ogni mamma

Lasciando ad altra sede i farmaci, che possono essere assunti sia per via orale che attraverso trattamenti topici, ci siamo concentrate su quelle buone pratiche che possono aiutare a distanziare gli episodi acuti.

Per il trattamento a lungo termine dell’atopia è necessario, non soltanto ripristinare la funzione barriera della pelle, ma anche intervenire sul microbiota.

Si perché, a differenza del patrimonio genetico, la crescita e l’attività dei batteri “buoni” della pelle può essere corretta.

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La Roche-Posay ha aperto la strada allo studio del microbiota della pelle

La nuova frontiera per il trattamento della pelle atopica nasce nei laboratori La Roche – Posay.

Un’innovazione destinata a cambiare l’approccio  e la convivenza con la malattia.

Parliamola in generale dello sviluppo  della linea LIPIKAR, un protocollo completo all’avanguardia, che non solo lenisce e idrata, ma è in grado di aiutare a riequilibrare il microbiota.

La corretta detersione e l’utilizzo costante di creme emollienti sono, infatti,  il modo più semplice per tenere sotto controllo alcuni dei sintomi.

Una formula concentrata in Niacinamide, Acqua Posae e Burro di Karité, appositamente selezionati per la loro efficacia e tollerabilità.
Insieme agiscono contrastando la sensazione del prurito, aiutando a ripristinare l’equilibrio del microbioma cutaneo e garantiscono il giusto apporto di lipidi per ripristinare il comfort della pelle.
Altrettanto importante  è la texture,  per l’ assorbimento rapido che facilita l’applicazione quotidiana.

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E il sonno: i consigli della Sleep Trainer

Se il bambino è colpito da dermatite atopica ha anche di difficoltà a dormire perché il prurito lo porta a grattarsi fino a ¼ della notte.

Un problema che ricade su tutta la famiglia, condizionando lo svolgimento delle attività quotidiane.

Sul tema è intervenuta Elena Biondi, Tata per Neonati-puericultrice e Sleep Trainer.

Sono bandite le costrizioni, come le fasciature (metodo dello swaddle) o i sacchi nanna che impediscono ai bambini di  avere le mani libere, per poter “alleviare” la sensazione di prurito.

Impedirlo porta solo i piccoli ad innervosirsi ancor di più e il nervosismo non aiuta malattie come dermatite o eczema e tanto meno il sonno.

Un altro suggerimento è quello di controllare la temperatura della stanza e il tipo di biancheria e lenzuola che si usano per i piccoli. L’ambiente deve mantenere  una temperatura idonea,  con il grado di umidità più confortevole,  per evitare un’eccessiva sudorazione o secchezza della pelle. Le lenzuola e gli indumenti assolutamente traspiranti ed anallergici.

Fondamentale anche un ambiente pulito e senza polvere.

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Grazie di cuore a chi è stato con noi e ha tempestato di domande gli esperti, rendendoci ancora più chiara la strada da fare insieme.

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Post realizzato in collaborazione con La Roche – Posay