Come insegnare ai bambini a stare a tavola in 10 mosse

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Insegnare ai bambini a stare a tavola non è solo una questione di etichetta, ma è un atto d’amore. Come dire buon giorno o usare i congiuntivi: è un’abitudine di bon ton che fa sempre bene.

stare a tavola con i bambini consigli

Sembrano passati secoli da quando mia nonna, un gendarme con il pallino della postura, mi faceva stare a tavola con due libri stretti sotto le braccia, per insegnarmi a mangiare in modo composto. 

Devi sembrare una principessa

era il suo motto. E ammetto che, anche se il punto di arrivo non è un pranzo a corte, da come ci si siede a tavola e si consumano le pietanze si capisce molto di noi.

Non fraintendetemi, insegnare ai bambini a stare a tavola non è una mera questione di etichetta, ma un’abitudine che permette di capire tanto di più. E’ un atto d’amore, un messaggio educativo che permette di sentirsi a proprio agio in ogni occasione.

A cominciare dallo stare a tavola con mamma e papà, perché è da qui che inizia il percorso virtuoso.

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Le regole del bon ton in formato mignon

I metodi rigidi di mia nonna sono stati senza dubbio efficaci, ma senza dover per forza fare i cerberi, conosciamo qualche trucco sperimentato per ottenere gli stessi buoni risultati.

Poche regole ma definite, rafforzate dal buon esempio, consentono ai bambini di apprendere le buone maniere a tavola fin da piccolissimi.

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Costanza e pazienza, inutile arrabbiarsi una volta si e due no.

Come se stessimo insegnando una bella cosa, anche l’argomento tavola va affrontato con il sorriso e giorno per giorno, non soltanto in presenza di ospiti o al ristorante. I bambini impiegano anni per avere una postura corretta. La buona educazione è far sì che vi arrivino pazientemente, interpretando i gesti e i movimenti con consapevolezza e non forzatamente.

L’importanza del buon esempio.

Certo noi non mangiamo con la bocca aperta o con le mani, ma ci capita spesso di consumare qualcosa al volo, in piedi davanti ai fornelli. Ecco, per dare il buon esempio, ricordiamoci che si mangia a tavola, non facendo altro e condividendo questo momento di serenità. Solo vedendoci seduti a mangiare in modo composto, potranno naturalmente imitarci.

Mettere tutto a tavola.

Proprio per evitare che il piccolo si alzi in continuazione da tavola, o si muova ininterrottamente, possiamo apparecchiare cercando di prevedere in anticipo tutto quello che ci potrà servire, senza doverci alzare per prendere altre cose, o facendolo il meno possibile.

Calibrare i tempi.

Il pasto con i bambini inizialmente non deve durare più di mezz’ora, rispettando i tempi dei commensali più piccoli, che hanno oggettive difficoltà a rimanere fermi e seduti a lungo. Solo dai 5 anni possiamo cominciare a esortarli ad attendere la fine del pasto, spiegando che ci si alza da tavola, solo dopo aver finito e aver chiesto il permesso.

Le posate.

Sempre solo crescendo, migliorano il controllo sul corpo e quindi la capacità di impugnare le posate da grandi. Strani strumenti la forchetta e il coltello da maneggiare con quelle piccole manine. Meglio non avere fretta e fino a che non li vediamo più che sicuri, lasciamo che usino posate da bambini, con un peso e un’impugnatura facili da afferrare e portare alla bocca.

Niente giochi.

Sulla tavola è accettato tutto ciò che è funzionale al consumo pasto e niente di più. Non sono compresi i giochi, tablet, videogiochi e tanto meno il nostro cellulare.

Le gambe c’entrano, eccome.

Per riuscire a tenere una postura corretta, come diceva mia nonna, è importante stare seduti composti, non troppo lontani, ne troppo vicini alla tavola, senza appoggiare i gomiti e con i pugnetti accanto al piatto. Non vale distendere le gambe fino a toccare l’altro commensale, né accavallarle, ne tanto meno piegarne una sotto il sedere, come per dar l’impressione di essere pronti ad alzarsi.

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Lodarli ad ogni successo.

Insegnare ai bambini a stare a tavola accresce la loro autostima, la loro capacità di indipendenza e l’attitudine a relazionarsi con gli altri. E’ un successo più di quanto sembri.

Insegnare ai bambini a stare a tavola non è solo un fatto di regole.

E’ soprattutto una condivisione di valori e la sfida da vincere credo sia proprio renderli partecipi di tutto questo.

Apparecchiare insieme la tavola.

Per creare il clima migliore e dare risalto al momento pasto, è importante allestire una tavola curata e piacevole allo sguardo dei bambini. Possiamo coinvolgerli in prima persona ad apparecchiare, facendo in modo che dalla tovaglia al colore delle stoviglie, prevalga su tutto il loro gusto e la loro creatività.

Assistenti in cucina.

Stesso discorso vale per il cibo, che non va sprecato e non andrebbe mai lasciato nel piatto. Qui possiamo agire su due fronti: sia servendo loro piccole quantità per volta, sia coinvolgendoli in cucina. Scopriranno il lavoro che c’è dietro alla preparazione di una pietanza e l’apprezzeranno ancora di più.

L’invito dunque è ripensare ai bambini e alla tavola, come a un momento piacevole da condividere, oltre che educativo!

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