Natura, storia e sport nel paradiso del Parco Nazionale del Pollino

Mi piaceva tantissimo anni fa, prima della nascita di Ascanio, andare in montagna a ricaricarmi. La montagna, la sua magia, la durezza e il suo modo unico di ricompensarti della fatica spesa per raggiungere certe mete, mi dava una carica incredibile. Poi col bimbo piccolo, inevitabilmente, certe mete sono diventate proibitive e certi itinerari sono finiti nel cassetto in attesa di essere ripescati. Così è successo per il Parco Nazionale del Pollino, un luogo che avevo nel cuore, ma che per una serie di ragioni era sempre rimasto nella lista dei desideri.



Questa primavera, reduci da un pazzo inverno senza pioggia, con livelli di smog sempre oltre i limiti, abbiamo sentito che era arrivato il momento di dedicare qualche giorno in più alle solite vacanze, per andare a fare il pieno di aria pura di montagna e godere dello spettacolo magnifico di questo Parco del nostro Meridione.
Il Parco Nazionale del Pollino, con i suoi 200.000 ettari di superficie, è come estensione il più grande d’Europa. Patrimonio dell’Unesco dallo scorso anno, abbraccia due regioni, la Basilicata e la Calabria, per un totale di ben 56 comuni. Una vacanza in questi luoghi significa immergersi in una natura ancora incontaminata, tanto da sembrare che il tempo si sia fermato.


Prima tappa sul versante calabrese, in prossimità di Papasidero, un borgo medievale arroccato su un costone roccioso, a picco sulle meravigliose gole del fiume Lao. Deve alla sua particolare posizione, la morfologia del paesino, caratterizzato da scalinate in pietra e gran parte delle abitazioni realizzate con blocchi irregolari di pietra calcarea e ciottoli di fiume, legati con la malta.
Da vedere assolutamente lo straordinario Santuario di Santa Maria di Costantinopoli (XVII secolo). Sul lato destro del fiume Lao e raggiungibile attraverso un ponte si apre agli occhi una bellezza paesaggistica d’incanto.

Affreschi bizantini ancora intatti si possono ammirare nella Cappella di Santa Sofia, una piccolissima costruzione a pianta leggermente trapezoidale, di soli 5 metri quadrati di superficie, che conserva anche un altare settecentesco.

Il fascino del Paese è direttamente legato alla scoperta, nelle sue viscere, di uno dei siti archeologici visitabili e più importanti d’Europa: la Grotta del Romito, testimonianza unica del paleolitico. L’importanza del sito è legata proprio all’abbondanza di reperti paleolitici, che coprono un arco temporale che va da 23.000 e 10.000 anni fa. Dagli studi dei ritrovamenti di Papasidero, si sono potute ricostruire le abitudini alimentari, la vita sociale e l’ambiente dell’Homo Sapiens.
Trasferire queste prime nozioni di storia ad Ascanio, con parole semplici e paragoni a lui comprensibili, è stato davvero divertente!


Per la notte abbiamo scelto il B&B Lao, dove abbiamo trovato ospitalità e cortesia per un luogo incantato e suggestivo, dove respirare tranquillità e aria pulita. Come nella più bella delle favole, abbiamo dormito in un bungalows fatto tutto di legno, piccolo e di buon gusto, con una splendida vista sulla vallata. Serviti completamente da ogni comfort, con frigo bar e colazione home made inclusa. Com’ è tipico di questi luoghi, abbiamo ricevuto un’accoglienza speciale: latte, frutta, succhi, marmellate fatte in casa, croissant… addirittura ci hanno servito sul terrazzo un magnifico aperitivo di benvenuto a base di prodotti tipici cosentini. La pace di questi posti, le tradizioni culinarie e la semplicità della gente che abbiamo incontrato, contribuiscono a rinnovare l’amore per queste proposte meno battute.






Mete più che note per i veri amanti della natura e dello sport, che si appassionano con le discese di rafting sul fiume Lao, organizzate a tutti i livelli in assoluta sicurezza per adulti, ragazzi e famiglie con bambini da Rafting Yahoooooo.
Ci siamo ripromessi che la prossima volta che saremo da queste parti proveremo a fare il Rafting Family, un percorso considerato facile, che prevede un’ora e mezza di navigazione tra le gole del Lao, ideale per i bambini, a partire dai 4 anni.



Al momento, essendo fuori stagione per questa avventura, abbiamo fatto nostro il fiume Lao, organizzando un pic-nic a tre e ci siamo goduti il silenzio della valle, rotto solo dal fruscio del vento e dalle risate di Ascanio.. E qualcuno tra noi ha fatto anche il tentativo di dedicarsi alla pesca!

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Post in collaborazione con Il Gufo
