Gli albi illustrati di febbraio: L’Uovo Meraviglioso

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Dahlov Ipcar, L’ uovo meraviglioso (1958), orecchio acerbo 2014

L_uovo_meraviglioso_copL’autrice e poliedrica artista statunitense Dahlov Ipcar ne L’uovo meraviglioso, autopubblicato per la prima volta nel 1958 con il titolo originale The wonderful egg, affida al sentimento cosmico della meraviglia il difficile compito di accompagnare il lettore alla scoperta di un mondo esistito milioni e milioni di anni fa, «quando tutto era diverso da come è adesso», quando «perfino gli alberi erano diversi», e «i soli animali che vivevano nelle verdi giungle del mondo erano i dinosauri».

La dedica che si legge in principio del libro «Per Bobby, che cercava immagini di dinosauri» non lascia adito a dubbi sul fatto che L’uovo meraviglioso della Ipcar sia uno splendido albo illustrato sui dinosauri, soltanto oggi pubblicato in Italia per i tipi di Orecchio Acerbo, disponibile dal 14 febbraio 2014 nelle librerie.

2014_Ipcar_immagine 1Rispetto, tuttavia, alla più comune classificazione enciclopedica delle diverse specie di dinosauro che generalmente si trova nei libri per bambini, la Ipcar compie un’originale operazione narrativa, sapientemente illustrata da tavole che evocano un lontano passato, difficile anche soltanto da immaginare, in grado di trasportare il lettore in un tempo cosmico che finalmente appare tangibile.

Tutto comincia, come si scriveva in principio, dal sentimento della meraviglia e dal desiderio di comprensione e di conoscenza che desta il ritrovamento di un grande e meraviglioso uovo bianco «tutto solo dentro un nido di muschio blu-verde ai piedi di una felce gigante nella verde giungla del mondo».

2014_Ipcar_Immagine2È noto a tutti che i dinosauri nascono dalle uova. Muovendo da questa prima piccola certezza, la Ipcar introduce così il lettore alla scoperta del diversificato e colorato mondo dei dinosauri, accostando alle solide forme realistiche delle sue illustrazioni un linguaggio forbito e intrigato, capace di aggiungere, con le parole, apprezzabili sfumature di colore alle immagini.

Nascosto tra le verdi felci, potrebbe esserci l’uovo di un Brontosauro, «il gigantesco “rettile del tuono” […]. Aveva un grosso corpo pesante su zampe possenti come tronchi d’albero». Potrebbe, tuttavia, trattarsi anche dell’uovo di uno Stegosauro: «Anche lo stegosauro era grande. Era protetto da una fila di piastre ossee che, come uno steccato, correvano su e giù lungo tutta la sua schiena […]».

2014_Ipcar_Immagine3Molte e molto diverse tra loro sono le specie, le forme, le abitudini dei dinosauri che per più di cento milioni di anni hanno abitato il nostro pianeta, in un passato talmente lontano che non sembra più neppure pensabile e che tuttavia resta il nostro passato, il principio evolutivo attraverso il quale le specie si sono modificate e oltrepassate nel tempo, fino a giungere agli ominidi.

La narrazione, anche figurativa, della Ipcar intende evocare il senso cosmico di appartenenza ad un mondo in eterno mutamento, così lontano dagli ominidi e tuttavia molto più vicino ad essi di quanto si possa pensare.

La meraviglia dell’uovo solitario, nascosto tra le felci delle verdi giungle, sollecita la curiosità del lettore, il suo istinto tipicamente umano, prima ancora che infantile, di scoprirne il contenuto segreto, magico, archetipico. Chi si nasconderà ne L’uovo meraviglioso della Ipcar? Potrebbe essere un dinosauro, nel mesozoico esistevano soltanto queste specie di rettili enormi, o minuscoli, carnivori, oppure erbivori.

Ma a un certo punto e a poco a poco altre possibilità si sono dischiuse dall’uovo e nuovi esseri viventi hanno cominciato ad abitare la terra e a riempirla di suoni e di colori altrettanto meravigliosi.

L’uovo meraviglioso rappresenta un prezioso capolavoro dell’editoria per l’infanzia, il suo valore artistico e culturale è sostanziale, nella misura in cui attraverso un felice incontro tra parola e immagine trasporta i lettori, anche piccolissimi, in un mondo remoto, a tratti lunare, attualissimo, mosso e animato da un processo evolutivo del quale un po’ tutti, grandi e piccoli, siamo tutt’oggi figli.

Dahlov Ipcar, L’uovo meraviglioso (1958), orecchio acerbo, Roma, febbraio 2014
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