Donne che pretendono troppo da se stesse
Cosa daremmo per avere un po’ di tempo in più, magari alla fine della nostra giornata?
La verità è che se qualcuno ci donasse quel tempo, probabilmente lo riempiremmo ancora. Sicuramente ci sarebbero altre cose da fare, persone da accudire.
Non siamo abituate a pensare a noi. Non siamo abituate a “sentirci” urgenti.
Più di tutto il resto.
I figli. Il lavoro. Il marito o il compagno. La casa.
Non siamo abituate a dire: “Qui non ci arrivo…” oppure: “Questo puoi farlo tu per favore?“.
Invece ci facciamo carico, perché è quello che ci hanno insegnato. “Cerca di comportarti bene. Sii graziosa e gentile. Non fare il maschiaccio. Fa quello che ti chiedono. Usa le buone maniere…”
Insomma obbedisci e sii accondiscendente.
Potrei aggiungere pensieri e parole che ci sono stati ripetuti come le preghiere della sera. Che devono restano bene impresse.
E quando arriva un figlio, vogliamo e dobbiamo dimostrare di farcela. Dobbiamo riuscire a conciliare tutto. Il lavoro, ad esempio.
A volte, però questo ci porta a perdere il contatto con il nostro essere profondo, fino a dire che non abbiamo tempo per noi.
In alcuni casi, per fortuna, c’è il corpo che ci richiama.
Magari con attacchi d’ansia. Magari siamo stanche. Magari cediamo. Ma è proprio grazie a questi malesseri che ci fermiamo.
E ricalibriamo il tutto.
In altri casi, invece, ci sentiamo in dovere perenne di dimostrare al mondo di farcela. Prima che a noi stesse.
Siamo multitasking, si dice di noi. Ed è diventato un bellissimo alibi.
Un alibi che ci tiene dentro a un sistema comodo. Non certo per noi.
Certo, dovremmo abbandonare il controllo. Se quella cosa non è fatta come diciamo noi, se il nostro pargolo non avrà la crostata biologica, se le camicie non saranno stirate e il bagno pulito, fa lo stesso.
FA LO STESSO.
Le cose vanno avanti, anche senza di noi.
E se non le facciamo noi, le farà sicuramente qualcun altro, prima o poi.
Quello che non va avanti è la nostra vita, quella interiore. Quel soffio che è linfa e di cui ci dobbiamo prendere cura se non vogliamo, che alla fine, tutto funzioni. Tranne noi.
Mi sentirei di darvi cinque consigli utili per sopravvivere alla mania del tutto:
Il primo indispensabile è dire dei No, grandi come una casa, il secondo pure, il terzo anche, e così il quarto e il quinto.
Basta un No.
E dopo il primo, gli altri vengono facili facili.
Prendetevi del tempo. A volte, finisce e in fretta.
Buona estate.