Separati, ma genitori per sempre

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genitori separati

“Tutte le famiglie felici sono simili le une alle altre; ogni famiglia infelice è infelice a modo suo”.  Questa frase famosissima, con cui inizia la storia di Anna Karenina, il romanzo di Lev Tolstoy (1887) sembra non perdere mai smalto.

In effetti, le famiglie felici sarebbero tali grazie a ingredienti molto simili fra loro, mentre le altre sembrerebbero in ogni modo uniche nelle loro imperfezioni: complicate, aggrovigliate, sgangherate per motivi diversi.

Ogni separazione ha i suoi motivi ed è difficile analizzarli tutti.

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© Joyful Parents

Al tempo di Tolstoj la mancanza di responsabilità, di collaborazione al menage familiare, l’avventatezza, l’infantilismo non erano, naturalmente, tra i motivi contemplati per mandare all’aria un matrimonio. Oggi anche questi sono problemi che pesano molto e, a conti fatti, è sempre più difficile tenere la barra dritta quando si tratta di governare il più difficile dei rapporti umani.

Sono in crescita le coppie che per i più svariati motivi non riescono a restare insieme e a condividere quel che era il loro “progetto di vita”. Circa 89.000, secondo l’Istat il numero delle separazioni in Italia nel 2014, il 56% con figli di meno di 11 anni e tra queste sarebbero in aumento le separazioni ed i divorzi di tipo conflittuale.

In realtà penso che non si vinca o si perda nei rapporti umani, ma si condividono le perdite e le vittorie. Spesso le separazioni si configurano come delle vere e proprie guerre tra coniugi e per i figli il divorzio dei genitori può trasformarsi in un vero pasticcio. In questi casi chi perde di più sicuramente sono i figli, per i quali cambia “il mondo”, così come lo conoscono: quello nel quale sono nati, quello di cui si fidano, non importa che fosse imperfetto: tutti i mondi reali lo sono.

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© Progressive Mediation

Tutti gli esperti tuttavia sono concordi nel ritenere che non sia la separazione in sé ad essere traumatica per i bambini, né la causa principale che favorisce quelle conseguenze che spesso vengono attribuite alla separazione stessa, ma è il come si vive questa fase delicata di “cambiamento, come si gestisce a livello emotivo, che significato gli diamo, come coinvolgiamo, facciamo vivere e spieghiamo ai nostri figli quello che sta accadendo e perché. Dal loro punto di vista, una separazione è serena, se i due genitori sono “sereni” nella scelta e nella gestione pratica ed emotiva dell’affido condiviso che ne consegue.

Solo in questo modo, il divorzio dei genitori può diventare un’occasione di trasformazione, di crescita e di forza per un bambino, rafforzandone anche l’autonomia e l’indipendenza. E’ meglio stare a contatto con un solo genitore alla volta, purchè stabile e sereno, che vedere mamma e papà farsi la guerra o non rispettarsi e amarsi sinceramente!

Dunque gestire al meglio il rapporto con i figli è possibile. Abbiamo un unico obbligo: mettercela tutta per essere genitori comunque e sempre, mantenendo il ruolo che ci compete.

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© Divorce Attorney Cape Town

Sembra facile, ma quando in gioco la posta è così alta, niente è scontato.

Se le piccole difficoltà pratiche di spartizione dei compiti si risolvono nel quotidiano con una buona dose di buon senso, quando il nucleo familiare è solido, gestire la co-genitorialità da separati è una vera e propria corsa a ostacoli. Il dialogo diventa inevitabilmente più difficile, sia per motivi logistici, che personali e chiedere aiuto può essere una risorsa preziosa per affrontare concretamente con i figli gli aspetti più delicati del nuovo progetto di vita.

Purtroppo, una richiesta di aiuto esterno, qualsiasi essa sia, viene ancora oggi vissuta con disagio o come un ulteriore motivo di sconfitta. Parlarsi, confrontarsi con l’esperienza di altre coppie, farsi guidare negli aspetti pratici e in quelli relazionali, può essere in tanti casi risolutivo e utile ad elaborare le situazioni e quindi anche le emozioni più velocemente.

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© Suhijo

In aiuto dei genitori più tecnologici, è stato addirittura messa a punto una app e un sito che funzionano da “facilitatore della co-genitorialità. La versione evoluta del foglio Excel con la spartizioni dei compiti, si chiama 2houses e sta facendo il giro della rete proprio in queste settimane. Importato in Italia da un papà separato, alla ricerca di qualcosa che fosse in grado di contribuire a far combaciare i tasselli del puzzle senza tensioni con la sua ex moglie, è ora utilizzata da 56mila famiglie di “nuova generazione” in tutto il mondo.

Ben venga dunque anche l’organizer digitale se serve ad abbassare le tensioni e a comunicare di più e meglio a vantaggio dei più piccoli, ricordandoci sempre che la tecnologia aiuta, ma non sostituisce la buona volontà e una volta diventati genitori, lo si è per sempre.