L’infanzia non è una competizione. Ricordiamocelo.

La nostra società ci chiede di competere in continuazione e lo fa anche con i bambini. Soprattutto con i bambini.
Spesso, a scuola, i miei alunni si lamentano di essere stanchi. Cercano un tempo di riposo e di abbandono, in cui non fare nulla.
non sanno cosa sceglieremancanza del desiderio
Tutto è diventato una gara. La scuola, lo sport, apprendere uno strumento musicale.
Una competizione la cui origine il più delle volte si nasconde nelle aspirazioni dei genitori. In quello che loro “avrebbero voluto fare”.
non sono riusciti a faretrasposizione di obiettivi

L’infanzia dei nostri figli ha bisogno di tempi di noia.
Tempi che in realtà sono di progettualità, in cui i bambini possono sviluppare la fantasia, l’immaginazione e l’ingegno.
Non so cosa fare”un dirittoaffrontano la solitudine
Riempire tutti i loro spazi credendo che le competenze si sviluppino solo attraverso il fare cose è un grosso errore.
Spesso i nostri bambini, ad esempio, mancano di competenze sociali.
A volte la richiesta di prestazione degli adulti li porta a pensare di dover sempre essere in gara, anche nella relazione con i loro pari.

Il gioco libero a casa o al parco, frequentare luoghi di socializzazione in cui la competizione resta fuori dalla porta, è una grande palestra di vita per i bambini.
Non dobbiamo affannarci quindi a riempire la vita di nostri figli.
ansia da prestazionelasciamo all’infanzia la possibilità di esistere
