Come non crescere un figlio bullo

I bambini non nascono”cattivi” e nemmeno “bulli”.
Di fatto non lo sono mai totalmente, possono avere però dei comportamenti dannosi nei confronti degli altri e di conseguenza verso se stessi.
Come fare?
Il primo passo é dire dei No.
Nella crescita del bambino il No aiuta a contenere. I nostri figli hanno bisogno e richiedono continuamente da che parte devono stare.
Superare il limite, provocare, spesso, é un modo di chiedere a noi genitori di esserci.
Devono sapere la differenza tra ció che é bene e ció che é male, e capire quando superano il limite.
Se lasciamo correre sposteranno la loro provocazione sempre un po’ piú in lá. Oseranno fin dove permettiamo.
Perché é noi che cercano. Il nostro contenimento.
Definire i loro confini vuol dire aiutarli a capire dove finiscono, chi sono, e dove inizia l’altro e la sua libertá.
I bambini bulli solitamente sono bambini che soffrono. Che non hanno limiti da parte dell’adulto se non atti di prepotenza.
I bambini bulli sono bambini che hanno bisogno di essere accettati, per questo usano la forza. Non conoscono l’amore.
L’amore genitoriale dovrebbe perseguire questa strada: ti voglio bene ma questo non lo puoi fare. Io sono l’adulto. Io decido.
I nostri figli hanno bisogno di regole. E di esempio. Non di tante parole.
Se siamo adulti prepotenti e vendicativi é facile che lo saranno anche loro.
Dare delle regole vuol dire volergli bene e farli crescere.
É questo che si aspettano da noi.
Sono gli atti di tutti i giorni che aiutano i nostri figli. Se riusciamo a fornire abbastanza sicurezza su cosa é giusto o cosa no, é improbabile che cadano della trappola. Sia del bullo che del bullizzato.
É questo che dovremmo pensare quando educhiamo i nostri figli.
Non farci prendere dal senso di colpa se piangono o ci tengono i musi quando non ottengono ció che vogliono. Li stiamo aiutando a costruire la loro identitá.
Un’identitá solida.
In fondo é il nostro compito.